La direttiva 2002/95/CE, nota con la sigla RoHS (Reduction of Hazardous Substances), mira a ravvicinare le legislazioni degli Stati membri riguardanti le restrizioni all’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche ed a contribuire alla tutela della salute umana nonché al recupero e allo smaltimento ecologicamente corretto dei rifiuti di apparecchiature elettriche.
La suddetta direttiva si applica alle apparecchiature elettriche ed elettroniche che rientrano nelle categorie 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 10 dell’allegato I A della direttiva 2002/96/CE (RAEE - rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), imponendo una restrizione all’uso di sostanze pericolose orientata ad aumentare probabilmente le possibilità e la convenienza economica del riciclaggio di RAEE, diminuendo così l’impatto negativo sulla salute dei lavoratori degli impianti di riciclaggio.
Fino al 1° luglio 2006 è stato possibile mantenere le misure nazionali volte a limitare o vietare l’uso di dette sostanze nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche adottate per ottemperare alla normativa comunitaria prima dell’adozione della direttiva. A partire dal 1° luglio 2006, invece, tutti gli Stati membri provvedono affinché le apparecchiature elettriche ed elettroniche nuove immesse sul mercato non contengano piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati (PBB) o etere di difenile polibromurato (PBDE).
La suddetta direttiva intende come “produttore”, la persona fisica o giuridica che, qualunque sia la tecnica di vendita, anche mediante sistemi di comunicazione a distanza ai sensi della direttiva 1997/7/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 maggio 1997:
La direttiva riguarda tutti i prodotti (materiali, manufatti, sistemi, ecc.) che sono fabbricati per essere permanentemente incorporati in opere di costruzione (edifici ed opere di ingegneria civile) e che debbano assicurare il rispetto di importanti requisiti essenziali.
Il fabbricante di una macchina deve effettuare una valutazione dei rischi per garantire gli obblighi di salute e di sicurezza applicabili alla macchina. La macchina deve poi essere progettata e costruita tenendo conto dei risultati della valutazione dei rischi.
La direttiva 2014/68/UE, meglio conosciuta come PED, prevede la marcatura delle attrezzature e degli insiemi la cui pressione massima ammissibile (PS) è superiore a 0,5 bar, in funzione ai campi di utilizzo e dei tipi di fluido utilizzati (acqua, gas, idrocarburi, ecc.).
La direttiva 2014/34/UE, meglio conosciuta con l’acronimo di ATEX, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 29 marzo 2014 e si applica ai prodotti destinati ad essere utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive.
La certificazione Drinking Water viene riconosciuta dai mercati internazionali nell’ambito della salute pubblica e della sicurezza, e consente alle imprese di certificare i propri prodotti secondo gli standard americani ad oggi riconosciuti.
La Sicurezza Alimentare ed il Food Contact sono temi affrontati in modo sempre più sensibile ed attento. Studio DALSi fornisce un importante supporto di consulenza agli interessati, con particolare riferimento ai regolamenti comunitari che stabiliscono i requisiti relativi ai materiali, ai macchinari ed alle norme di sicurezza per l'uomo e gli alimenti.
Sono sempre più importanti e richieste le procedure di Valutazione Ambientale: VAS, VIA, AIA. Lo Studio DALSi si propone come partner professionale per affrontare l'iter procedurale indispensabile per l'attuazione dei progetti con impatto ambientale.
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.